ruggero sepe 

chi sono

ruggero sepe

la mia storia

Mi chiamo Ruggero Sepe e sono un insegnante di tennis, maestro nazionale di padel e sociologo.

Ho iniziato la mia vita sportiva con il tennis in Toscana. Sono nato a Roma ma mi sono trasferito in Maremma a quattro anni. Ho preso per la prima volta la racchetta in mano all’età di 6 anni; mio padre era un allenatore di tennis ed io ero sempre lì al circolo a gironzolare per i campi e a giocare con le racchettine di legno.

È una passione ereditata sicuramente, ed è uno dei motivi per cui il suono delle palline mi rievoca momenti felici della mia vita e continua a farmeli rivivere.

Durante gli anni dell’Università lavoravo all’Hotel Cavalieri Hilton con un caro amico di mio padre, un personaggio iconico del tennis romano. È stata la mia prima esperienza di palleggiatore, di “garzone di circolo”; ho iniziato come sparring partner e poi con qualche lezione.

Ho girato diversi circoli, sono stato per diversi anni al “Due Ponti” dove mi sono occupato della scuola agonistica e di quella dei bambini e bambine. Durante il periodo della pandemia abbiamo avuto un gran numero di partecipanti.

Successivamente, sono approdato al Balduina Sporting Club dove ho trovato affinità sia con i proprietari che con la zona.

L’obiettivo a breve e medio termine dell’Academy è di alzare tecnicamente il livello del circolo attraverso corsi individuali e l’academy stessa. Nel futuro auspichiamo l’espansione con altri campi e circoli; abbiamo in progetto di formare due squadre di serie D, maschile e femminile, e di partecipare all’FTPRA e a tutte le competizioni federali che offrono la possibilità ai giocatori non solo di allenarsi ma di confrontarsi con il livello professionistico dello sport.

Amo insegnare. Mi piace poter dare qualcosa di me, poter lasciare il segno nei propri allievi rivedendomi nei loro gesti. È un bel modo di lasciare qualcosa di sé stessi.

ruggero sepe

la scoperta del padel

Ho giocato per la prima volta con il mio amico Poto, ex giocatore di tennis professionista. Avevamo in gestione un circolo di tennis in Sardegna a Porto Rotondo. La prima partita l’ho affrontata da neofita, ed il vetro era qualcosa di profondamente incomprensibile. Quando ho iniziato ad appassionarmi, ho intrapreso la formazione con la FITP, fino a conseguire l’attestato di maestro nazionale di padel. L’esperienza formativa ha confermato la mia passione per l’insegnamento, contribuendo a strutturare il mio modo di insegnare: l’organizzazione del campo, della partita, dei gruppi, la parte mentale. Ha fatto emergere il mio profilo di educatore. Con il padel ho riscoperto una seconda giovinezza atletica perché è uno sport che ti permette di giocare fino a 50 – 55 anni. Infatti, mi ha dato molta soddisfazione, sia nella parte competitiva che didattica.

ruggero sepe academy

un modo empatico
di insegnare il padel

Sono una persona estremamente curiosa ed empatica e il mio modo di insegnare mi rappresenta e fa tesoro di tutte le esperienze fatte nella vita: lavorative e sportive così come quelle dell’intrattenimento e dell’imprenditoria. Non è solo una formazione tecnica, ma un’esperienza a 360°. Allo stesso tempo cerco di essere un amico dei miei allievi, ma anche un coach, una guida per incentivarli a migliorare. Il padel è esploso, oggi ci sono tantissime scuole ma quello che cerco di fare a differenza degli altri è trasferire non solo le competenze tecniche e tattiche ma anche qualcosa di sociologicamente fondamentale, cioè l’importanza della coesione nei gruppi, della condivisione di un obiettivo comune. La differenza nella formazione la fanno le persone, le caratteristiche umane di un insegnante. Sto sul campo ogni giorno perché amo trasmettere qualcosa agli altri. Credo che il futuro del padel risieda in coloro che oltre alle competenze tecniche saranno capaci di captare le esigenze emotive degli allievi che hanno davanti.

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